La cataratta: tutti ne hanno sentito parlare. Colpisce generalmente nella terza età con un annebbiamento dell’acutezza visiva; l’individuo che ne è affetto viene privato di alcuni dei piaceri della vita, quali la lettura, il cucito l’autonomia al volante, la visione di un telefonino, di un PC o di una TV e via via determina uno sconforto progressivo.
Ma cos’è una cataratta, come si manifesta e cosa la provoca?
Questa prima parte del libretto vi spiegherà quello che chiunque deve sapere sulla cataratta e sulle attuali tecniche chirurgiche per eliminarla.
Cos’è la cataratta?
All’interno del vostro occhio si trova una lente naturale (il cristallino) che focalizza sulla retina le immagini che ricevete dall’ambiente, al fine di avere una visione chiara del mondo che vi circonda.
La cataratta è un’opacificazione progressiva di questa lente, causata dall’invecchiamento.
Sarete probabilmente sorpresi nell’apprendere che la maggioranza delle persone con più di 60 anni ha una cataratta iniziale.
Nessuno può però sapere se e quando una determinata persona avrà una cataratta.
Certe cataratte sono dovute a malformazioni dell’occhio (cataratte congenite), altre sono la conseguenza di malattie o possono essere una complicazione legata a determinate cure effettuate. Altre volte ancora la cataratta si può formare a seguito di un trauma.
Ecco qui riportato uno schema semplificato per mostrarvi l’anatomia dell’occhio in modo che possiate rendervi conto di dove si trova il cristallino.
Come ci si rende conto di avere una cataratta?
Generalmente il sintomo più comune è la comparsa di un annebbiamento visivo.
Qualche volta la cataratta si manifesta con un annebbiamento centrale e il paziente mantiene una visione nitida tutt’attorno. A volte si percepiscono fastidiosi aloni intorno alle luci.
Una cataratta può essere fastidiosa già prima di essere avanzata.
Via via che la cataratta aumenta, l’opacità progressiva può provocare un reale disturbo per la guida dell’automobile (soprattutto di notte) con un forte senso di abbagliamento alla luce dei fari delle altre auto.
Per altre persone il fastidio si manifesta con la progressiva riduzione della visione nitida degli oggetti lontani.
I sintomi possono differire notevolmente da una persona all’altra; questo dipende dal tipo di cataratta e dal suo grado di maturazione.
La cataratta non è la sola malattia oculare in grado di ridurre l’acutezza visiva: è perciò molto importante effettuare un esame completo dei vostri occhi per poter confermare la diagnosi.
Come posso sapere se è tempo di essere operato?
Se vi hanno detto che avete una cataratta, non è una notizia “negativa”.
In realtà, l’intervento di cataratta è una delle operazioni con maggior percentuale di successi (soprattutto nei casi di cataratta dovuta all’età).
La chirurgia può migliorare la vostra vista.
Se la cataratta è l’unico problema dei vostri occhi, le moderne tecniche di chirurgia possono migliorare la vista in oltre il 95% dei casi.
Nella maggioranza dei casi è necessario operare la cataratta quando i sintomi cominciano ad interferire con la vostra vita quotidiana.
Qual’è il momento più adatto per essere operato?
Ci sono situazioni particolari nelle quali è indispensabile operare urgentemente
– Quando si rischia un’infiammazione acuta o nel caso di rischio di glaucoma, una chirurgia immediata è imperativa.
A parte questi casi, nulla è veramente urgente e voi siete i migliori giudici della vostra situazione visiva: però prima sarete operati, più l’operazione sarà semplice e più rapidamente la vostra vista migliorerà.
Se non potete più fare le cose che amate fare, dovete dire: il momento è arrivato.
Il vostro medico vi può consigliare ed informare, ma la decisione ultima spetta a voi.
Fino a qualche anno fa, quando le tecniche erano meno avanzate, si preferiva attendere che la cataratta fosse ben “matura” prima di operare. In questo stadio avanzato, la cataratta bianca è ben visibile ad occhio nudo e viene tolta con un discreto rischio.
Oggi i chirurghi sono molto esperti e gli strumenti chirurgici permettono un intervento molto più sicuro e precoce.
Le moderne tecniche di chirurgia della cataratta
Siete sul punto di vivere un’esperienza particolare.
State per conoscere tutto quello che è necessario sapere sulla sicurezza delle tecniche moderne della chirurgia della cataratta e come le attuali tecniche di microchirurgia ci abbiano permesso di ridare la vista a migliaia di persone.
Poche persone, infatti, sanno quanto queste tecniche siano progredite in questi ultimi anni.
La microchirurgia moderna ha permesso di mettere a punto tecniche estremamente delicate con tempi operatori estremamente brevi.
Questo tipo di chirurgia refrattiva ha ridato a molti pazienti una visione nitida senza più la necessità di lenti correttive.
Purtroppo molte persone che potrebbero usufruire di queste innovazioni non se ne giovano in quanto non conoscono le novità scientifiche nel campo dell’oculistica.
State per diventare un “esperto” in chirurgia della cataratta e forse voi stessi potrete far partecipe qualcun altro della vostra esperienza.
La facoemulsificazione e i suoi vantaggi
È molto importante che conosciate la tecnica moderna utilizzata per la chirurgia della cataratta: la facoemulsificazione.
E’ una tecnica molto avanzata e migliorata da anni di ricerche e di pratica clinica.
facoemulsificazione è un termine complesso per descrivere una tecnica semplice.
Da quando è stato inventato questo metodo, un chirurgo esperto effettua solamente una piccola incisione (2,8 mm. contro i 14 mm. della tecnica tradizionale) per asportare la cataratta.
Poi si applicano degli ultrasuoni attraverso una sottile sonda per frammentare la cataratta.
I frammenti così ottenuti vengono quindi estratti dall’occhio grazie ad un sofisticato sistema di infusione-aspirazione.
La piccola incisione:
L’incisione piccola permette dei tempi operatori molto più rapidi.
Causa inoltre minori danni ai vasi sanguigni, ai piccoli nervi ed ai tessuti dell’occhio.
Infine, voi potete riprendere una vita normale dopo l’intervento senza bisogno di una lunga convalescenza.
Non c’è più bisogno di lenti spesse:
Alcuni metodi di chirurgia della cataratta costringono dopo l’intervento a portare lenti da occhiali molto spesse, quale compenso alla perdita del potere di focalizzazione del cristallino naturale.
La moderna tecnica della facoemulsificazione, prima descritta, riduce la necessità degli occhiali dopo l’intervento.
Nella maggioranza dei casi il cristallino viene rimpiazzato da una lente artificiale intraoculare che permette di ottenere una visione nitida per lontano.
E’ importante determinare il potere esatto del vostro impianto intraoculare. Questa è la ragione per la quale voi avete fatto degli esami pre-operatori nello studio oculistico.
Degli occhiali di basso potere potranno essere in seguito prescritti per affinare la vostra visione per lontano, ma non saranno indispensabili.
Allo stesso modo, per la lettura, vi saranno prescritte delle lenti simili a quelle che già portavate prima dell’intervento.
Se avrete scelto delle lenti rifrattive è probabile che non userete lenti per vicino se non per caratteri molto piccoli o per letture particolarmente prolungate.
La chirurgia ambulatoriale
Grazie all’incisione piccola ed alla chirurgia ambulatoriale, non è più necessario il ricovero.
Muniti degli esami che vi verranno richiesti, voi arriverete al centro di chirurgia ambulatoriale in mattinata e, dopo circa due ore, potrete fare ritorno a casa.
Oltre alla cataratta ho una degenerazione maculare. L’intervento di cataratta migliorerà la mia vista?
Per molte persone la risposta è si.
La concomitanza cataratta-degenerazione maculare è molto frequente.
Nonostante ciò, le due affezioni colpiscono in modo differente la vista.
La degenerazione maculare colpisce la visione centrale mentre la cataratta interessa la percezione visiva globale.
Frequentemente noi osserviamo un miglioramento della visione globale dopo intervento di cataratta.
È però da tener presente che la parte di alterazione centrale dovuta alla degenerazione maculare pre-esistente permane dopo l’intervento di cataratta.
Esistono esami specifici per valutare se valga o meno la pena di tentare un intervento di cataratta in presenza di degenerazione maculare.
Può essere necessario in caso di pregresse maculopatie ad evoluzione “umida” il contemporaneo uso di trattamenti intravitreali specifici.
È meglio essere operati di cataratta in ospedale o in un centro ambulatoriale?
La chirurgia attuale della cataratta è molto sofisticata e necessita di uno strumentario e di una equipe chirurgica all’altezza.
I blocchi operatori ospedalieri sono generalmente equipaggiati per adeguarsi a differenti tipi di chirurgia, ma non tutti sono dotati degli strumentari più recenti per una chirurgia oculare d’avanguardia.
È questo il motivo per cui sono stati creati dei Centri Specializzati dove si opera la cataratta con la tecnica sopra descritta e con equipe scelte.
Quali sono le probabilità di buona riuscita dell’intervento?
Altissime. La chirurgia della cataratta con la tecnica di facoemulsificazione è attualmente la più sicura, richiede da chi la pratica grande esperienza.
Di conseguenza le chances sono massime quando il chirurgo è esperto e l’equipe affiatata.
A cosa serve il laser?
Lo YAG-laser è un mezzo sofisticato per creare un raggio di energia molto potente che può essere diretto su di un punto preciso nell’occhio. È utilizzato per distruggere determinati tessuti.
Negli interventi di cataratta, anche nei più sofisticati, viene lasciata volontariamente nell’occhio una membrana trasparente, la “capsula” allo scopo di avere un supporto temporaneo per il cristallino artificiale.
Dopo qualche settimana, la capsula non è più necessaria in quanto l’impianto è ormai stabile.
A volte si può avere nei mesi o negli anni successivi all’impianto del cristallino artificiale una progressiva opacizzazione di questa capsula con conseguente abbassamento della vista.
È la cosiddetta “cataratta secondaria”.
Solo questo tipo di “cataratta” può essere curato con lo YAG- laser che distrugge la capsula a distanza, in modo indolore, durante una normale visita allo studio oftalmologico.
Dovrò portare degli occhiali con lenti spesse dopo l’intervento?
No. Una volta le lenti spesse erano necessarie, ma al giorno d’oggi siamo in grado di sostituire la lente naturale dell’occhio, cioè il cristallino, con una lente artificiale, chiamata impianto.
Questo impianto ci consente di eliminare le lenti spesse degli occhiali.
Come già detto, l’uso di lenti difrattive riduce la dipendenza anche da occhiali per vicino. Impianti monolocali richiedono invece lenti per lettura anche se molto leggere.
Ho il glaucoma. Posso essere operato di cataratta?
Certamente. Dovete però sapere che il glaucoma ha conseguenze nefaste sulla vista; e un intervento di cataratta non può far recuperare la vista persa a causa del glaucoma.
Può solamente recuperare l’acutezza visiva persa per la presenza della cataratta.
È bene sapere infine che una cataratta avanzata può provocare un glaucoma. In questo caso, il glaucoma è definitivamente guarito quando viene tolta la cataratta.
Gli esami preoperatori
Prima di programmare il vostro intervento, bisogna eseguire un certo numero di esami al fine di essere certi che la vostra salute consenta l’operazione.
Dovrete poi eseguire un esame del sangue ed un elettrocardiogramma.
Nello studio medico vi verrà effettuata un’ecografia, in modo da determinare il potere del vostro impianto.
Alla vigilia dell’intervento esamineremo lo stato delle cellule della vostra cornea, grazie ad uno specifico strumento.
Refrazione, acutezza visiva ed altri esami di routine saranno già stati effettuati durante la vostra prima visita allo studio.
Un medico anestesista valuterà il vostro stato di salute complessiva prima di affrontare l’intervento.
Infine vi verranno date alcune istruzioni da seguire il giorno dell’intervento.
Il vostro soggiorno al centro di chirurgia ambulatoriale
All’arrivo al Centro di chirurgia ambulatoriale, vi dovete dirigere verso la reception.
Sarà lì in attesa una segretaria, che sbrigherà le pratiche di ammissione.
Una volta espletate le formalità amministrative, verrete condotti al Blocco Operatorio Ambulatoriale assieme al vostro accompagnatore.
Vi verrà indicato uno spogliatoio personale dove depositerete i vostri effetti personali ed indosserete un camice, delle scarpe ed un cappellino in fibra non tessuto.
Sarete quindi invitati a sdraiarvi su di una comoda poltrona che lascerete per entrare nella sala operatoria vera e propria.
Una infermiera specializzata vi prenderà allora in consegna, verificherà la dilatazione della vostra pupilla e continuerà l’instillazione dei colliri.
L’anestesista verrà quindi a trovarvi e vi effettuerà l’anestesia locale.
Non ci sono più punture ma solo gocce di collirio anestetico e voi non sentirete nulla.
Dopo un certo tempo l’anestesista controllerà l’efficacia dell’anestesia e voi sarete pronti all’intervento.
Il chirurgo della nostra equipe verrà a parlarvi e vi ricoprirà con un telo sterile.
Non dovrete allora fare altro che rimanere fermi e rilassati. Il vostro intervento durerà 10, 15 minuti al massimo.
In seguito verrete condotti nella zona postoperatoria del Blocco e dopo qualche altro minuto di riposo vi verrà servita una colazione che potrete consumare assieme al vostro accompagnatore, che verrà a trovarvi in questa parte del Blocco Operatorio Ambulatoriale.
Il vostro ricovero al Blocco Operatorio Ambulatoriale non durerà che 2-3 ore.
Dopodichè potrete tornare a casa.
Avrete solamente una protezione sull’occhio, e vi sentirete senz’altro meglio di quando eravate arrivati.
Prima di andare via avrete avuto dall’infermiere un appuntamento per il pomeriggio o per il giorno successivo presso lo studio oculistico; verrete quindi accompagnato in segreteria per le ultime formalità.
L’equipe CURANTE
Al Blocco Operatorio Ambulatoriale, il chirurgo è assistito da una equipe specializzata ed esperta al fine di operarvi nelle migliori condizioni.
– Due oculisti il dott. Limoli, che guida l’equipe ed è il responsabile del trattamento e il dott. Carpi
– Un anestesista
– Uno strumentista
– Due assistenti di sala
Tutto il personale del Blocco Operatorio Ambulatoriale lavora in equipe e tutti i membri di questa equipe sono responsabilizzati nelle loro mansioni verso il paziente.
Tutti tendono ad instaurare un buon rapporto con il paziente al fine di rendere massimo il suo comfort.
L’anestesia locale
Alcuni pazienti temono più l’anestesia che l’intervento.
Si tratta di un’ anestesia locale o meglio topica, cioè solo con goce di collirio anestetico: nn ci sono punture negli occhi né vicino agli occhi.
Il metodo utilizzato dalla nostra equipe è perfettamente sicuro e indolore.
Dovrete inoltre consegnare all’anestesista i risultati degli esami preoperatori che vi erano stati richiesti (esame del sangue e elettrocardiogramma).
E le cure che state già facendo?
Vi sarà chiesto di contattare il vostro medico curante in modo che questi possa eventualmente modificare eventuali vostri trattamenti particolari quali anticoagulanti (anche l’Aspirina) o trattamenti per la prostata, che possono avere delle ripercussioni durante l’intervento.
A tale scopo vi sarà consegnata una lettera a lui indirizzata.
Se voi siete diabetico ed il vostro diabete è ben equilibrato, non dovete modificare la vostra terapia.
È necessaria solo qualche piccola precauzione e per questo vi verrà chiesto di mettervi in contatto con l’anestesista qualche giorno prima dell’intervento.
Si consiglia di prendere le medicine la mattina dell’intervento con una piccola colazione.
Le altre medicine che eventualmente state prendendo normalmente non creano dei problemi; in particolare le cure per la pressione sanguigna che voi DOVETE prendere anche e soprattutto la mattina dell’intervento.
È importante che arriviate in clinica rilassati e ben riposati.
L’anestesia locale
Una volta arrivati al Blocco Operatorio Ambulatoriale del centro di chirurgia ambulatoriale incontrerete l’anestesista che si prenderà cura di voi.
Sarete poi condotti in sala operatoria.
Dopo avervi iniettato se necessario un leggero calmante in vena, l’anestesista effettuerà l’anestesia locale.
Per questo tipo di anestesia saranno sufficienti poche gocce di collirio.
La vostra pressione del sangue e le pulsazioni saranno sorvegliate regolarmente.
Dopo l’intervento
Voi siete stati operati con la tecnica di chirurgia della cataratta attualmente più all’avanguardia al mondo.
La vostra cataratta è stata completamente rimossa, ed al suo posto è stato impiantato un cristallino artificiale, al fine di darvi una visione nitida.
Non ci sarà bisogno di alcuna cura o precauzione particolare da parte vostra.
Il vostro intervento è terminato, ma le cure che dovrete fare nelle prossime settimane sono molto importanti.
Entrate nel periodo della convalescenza. Non sarà lungo e non limiterà particolarmente la vostra attività.
Resteremo in contatto con voi e vi daremo degli appuntamenti per visite di controllo postoperatorie ad intervalli regolari.
Nei paragrafi seguenti vi daremo tutte le indicazioni riguardo al periodo successivo al vostro intervento.
Il “plus” delle nuove tecniche nel periodo postoperatorio.
La tecnica che è stata utilizzata per il vostro intervento è la più avanzata.
É importante che voi comprendiate la differenza.
Il nostro fine primario è quello di farvi recuperare la vista perduta con la comparsa della cataratta.
Noi sostituiamo il cristallino opaco con un nuovo cristallino trasparente: l’impianto.
Nell’eliminare la causa del vostro annebbiamento visivo, abbiamo già compiuto un grande passo in avanti.
Parallelamente, grazie all’ecografia preoperatoria, abbiamo determinato la potenza dell’impianto tale da equilibrare nel migliore dei modi la vostra vista per lontano e per vicino.
In definitiva voi non avrete bisogno che di lenti molto sottili, di basso potere e forse…non avrete bisogno di nessuna lente!
Questo è il motivo per cui il periodo di convalescenza é così breve.
Non è più necessario che voi riduciate la vostra attività durante le 6 o 12 settimane dopo l’intervento.
Non vi sarà più chiesto di non chinarvi o di non sollevare pesi se non nei primi due-tre giorni, e non dovrete prendere le precauzioni consigliate con gli altri metodi.
Potrete continuare a vivere normalmente e se guidate potrete farlo dopo il permesso ricevuto dallo specialista che vi segue e che quasi certamente darà alla fine della visita di controllo, il giorno dopo l’intervento.
In quanto tempo la mia vista migliorerà?
Il periodo di attesa per notare dei miglioramenti varia da paziente a paziente.
Alcuni vedono bene già il giorno seguente l’intervento mentre altri hanno bisogno di alcuni giorni o settimane per notare dei progressi nella vista.
L’importante non è come voi vedete il giorno dopo l’intervento, ma come vedrete a occhio completamente guarito.
Durante questo periodo si possono notare delle variazioni nella vista; è facile vedere i colori alterati,dei luccichii, dei riflessi occasionali o delle “mosche volanti” o piccole macchioline nere, o dei cerchiolini luminosi.
Il neuroadattamento e il ripristino delle normali dinamiche pupillare ridurranno al massimo queste prime impressioni.
Com’è fatto il mio impianto?
Tutti gli impianti intraoculari sono fatti in plastica di altissima qualità. Oggi utilizziamo dei polimeri detti acrilici che hanno la proprietà di essere arrotolati e iniettati da incisioni di 2,8 mm. Il materiale acrilico conserva la memoria e una volta iniettato in camera anteriore riprende la forma originale permettendo una refrazione corretta. Esiste una grande varietà di impianti.
Il vostro è uno dei più piccoli e dei più sicuri attualmente fabbricati al mondo.
La sua potenza è stata calcolata esattamente per il vostro occhio.
Il vostro nuovo cristallino è quello che vi permette la miglior vista possibile.
Non si è mai avuto un rigetto di un cristallino impiantato.
In quanto tempo il mio occhio sarà completamente guarito?
Il metodo utilizzato è quello che permette la convalescenza più breve.
In generale il vostro occhio potrà dirsi completamente guarito dopo 4 settimane.
Certi pazienti possono guarire in un tempo più breve; per altri il tempo è un pò più lungo. Queste variazioni sono normali.
Quali precauzioni devo prendere durante questo periodo?
Durante la vostra visita di controllo, il pomeriggio o il giorno dopo l’intervento vi verrà tolta la protezione all’occhio operato e l’oculista che vi segue esaminerà il vostro occhio; riceverete inoltre delle istruzioni dettagliate sulle cure da eseguire nel periodo postoperatorio.
Seguite scrupolosamente le istruzioni e non interrompete il trattamento di vostra iniziativa.
Durante il giorno non sarà necessaria nessuna precauzione se non quella di usare occhiali da sole, se la luce forte vi desse troppo fastidio.
Evitate di toccare o sfregare il vostro occhio.
Come devo instillare i colliri?
Sedetevi comodamente su una poltrona o sul vostro letto, con la testa leggermente piegata all’indietro.
Tirate delicatamente verso il basso la vostra palpebra inferiore. Con l’altra mano comprimete leggermente il flacone del collirio in modo tale da far cadere una goccia all’interno della palpebra inferiore.
Evitate di toccare l’occhio con l’apice del flacone.
Alzatevi qualche istante dopo l’instillazione.
Quando la mia vista sarà definitiva?
Varia da paziente a paziente.
Molti fattori entrano in gioco a fare si che la vostra vista raggiunga il massimo possibile in tempi più o meno brevi.
Non è importante che voi vediate bene nei primi giorni dopo l’intervento. L’importante è che voi raggiungiate il massimo di acutezza visiva possibile quando l’occhio è perfettamente guarito.
In generale la vostra vista migliorerà progressivamente nel periodo postoperatorio. Nonostante ciò, se notate variazioni notevoli nella vostra vista dovete farvi subito controllare.
Un’acutezza visiva che permane bassa non è normale a meno che esistano delle condizioni patologiche preesistenti. Consultate l’oculista che vi sta seguendo.
È al contrario normale notare delle variazioni nei colori e nella luminosità, o vedere delle “mosche volanti” durante questo periodo.
Mi farà male l’occhio?
L’intervento e le cure sono indolori.
E’ possibile che avvertiate un leggero fastidio oculare.
Se nei giorni successivi il vostro occhio dovesse dolere veramente, contattate subito l’oculista che vi sta’ seguendo.
Devo evitare determinate attività?
Tutte le attività della vita quotidiana sono permesse. Camminare, leggere, guidare o guardare la televisione.
Non è necessario dormire sul fianco opposto a quello operato.
Bagno, doccia e shampoo sono permessi.
Questo ritorno rapido alla vita normale è possibile grazie alla Facoemulsificazione.
Nonostante ciò, attività che richiedano grossi sforzi fisici quali tennis, aerobica … devono essere evitati. Potranno essere ripresi quando l’occhio sarà guarito.
Posso portare i miei vecchi occhiali?
Siccome il vostro impianto intraoculare è stato calcolato per permettervi una vista più nitida possibile, i vostri vecchi occhiali potrebbero essere troppo forti.
Se vi sentite meglio con i vostri vecchi occhiali, potete pure metterli senza alcun rischio per la vista.
Se al contrario vi rendete conto che la vostra vista è migliore senza occhiali, lasciateli da parte.
Solitamente l’impianto intraoculare è scelto in modo da permettere una buona visione per lontano e spesso anche per vicino.
In ogni caso se avrete bisogno di nuove lenti, il vostro oculista non tarderà a prescrivervele. È questione di pochi giorni.
Dovrò portare gli occhiali dopo l’intervento?
La scelta del vostro impianto in funzione di un equilibrio tra la visione per lontano e quella per vicino, ha notevolmente ridotto la dipendenza dagli occhiali.
Nonostante ciò la visione nitida per lontano e per vicino non sono i soli motivi a rendere utili gli occhiali in certi casi. L’astigmatismo è un altro valido motivo per portare gli occhiali. A meno che il vostro impianto corregga anche l’astigmatismo. Oggi è possibile correggerlo con cristallini torici fino al 90%.
Tutti gli altri metodi di chirurgia della cataratta inducono un forte astigmatismo dovuto alle dimensioni notevoli dell’incisione e alla presenza delle suture che esercitano una trazione tra cornea e sclera per facilitare la cicatrizzazione della ferita.
La tecnica utilizzata detta “senza sutura” riduce al minimo l’astigmatismo operatorio.
Un altro motivo questo che riduce la necessità di portare occhiali.